Post-elections blues

Ieri ero a Milano, ho preso il metro e ho pensato che quasi i 2/3 delle persone che incontravo avevano votato B. o la lega. E guardandoli bene potevi anche crederci facilmente. Secondo me chi sperava in una prevalenza dei valori “alti” (l’attenzione alle classi di reddito medio-basse, l’ambiente, la qualita’ di vita, l’integrazione degli immigrati, il riequilibrio del deficit estero italiano – non solo monetario, anche di immagine) non ha considerato il livello medio (o piu’ che medio, diciamo che arriva alla maggioranza 😉 delle persone che abitano l’Italia oggi. Sara’ che sono piu’ sensibile perche sono all’estero da 8 anni, ma a me colpisce molto vedere:

– gente perennemente incavolata e che tratta gli altri come nemici o potenziali aggressori, sempre e comunque
– il livello culturale medio, che e’ bassissimo. I dati (studio PISA, statistiche varie sulla lettura, le competenze scolastiche, l’analfabetismo funzionale) lo dimostrano, ma basta guardarsi intorno
– l’assenza di bambini! a Milano si vedono ormai solo bambini di immigrati e sembra che aver figli sia diventata una priorita’ insignificante. Certo, il carovita incide, ma c’entra anche un certo modo di concepire la vita, no? Certo, io sono abituato ad avere 4 ragazzi intorno, ma come si fa ad essere contenti di una societa’ senza bambini (al di la’ delle scelte individuali che rispetto e che non c’entrano niente con il trend)?

In questo quadro, il Berlusca e la mentalita’ che lui rappresenta si inserisce a pennello: fa leva sull’individualismo e l’egoismo, mette i soldi al centro di tutto (e per molti italiani che fanno fatica a tirare avanti diventa difficile vedere piu’ in la’ dell’arrivare alla fine del mese) e ci propina dosi massicce di sottocultura. Come stupirsi poi?

Un ultimo punto: ai tempi della Rete, insieme a Franco Stefanoni, oggi giornalista del Mondo, ho fatto parte di un piccolo gruppo che aveva il compito di prepare un rapporto sui mezzi di informazione (giornali e TV) e sul modo in cui propongono / distorcono l’informazione. Ne ho conservato una certa sensibilita’, che mi consente di vedere, come in radiografia, il messaggio che si vuol far passare dietro l’apparenza dei titoli e degli articoli. Vi propongo un gioco: fate la raccolta di 1 giorno di free press (i giornalini che ci ficcano in mano quando entriamo in metro’) e confrontate i titoli della prima pagina ma non solo. Io ho visto una dominanza di verbi e sostantivi che evocavano PAURA: attacco, sgombero, guerra, lite, sbattere la porta, immigrati, ROM, cinesi, stupro, assedio, … ecc.

Come stupirsi se poi le persone, che mancano di strumenti culturali adeguati, e, spesso, di intelligenza media, riescono soltanto a sentirsi assediati e a votare di conseguenza?

Luca
(depresso e tutto sommato contento di essere a Bruxelles – oggi c’e’ anche il sole dopo i -2 di stanotte)

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