La tastiera di Matteo, la Montblanc di Max

Una delle mille cose che non vanno nell’Italia di oggi: la convinzione molto diffusa che per essere “importanti”, “arrivati”, e direi anche “prestigiosi”, si debba soltanto parlare, incontrare e generalmente “essere strategici”. Chi si fa vedere a fare fisicamente qualcosa, come scrivere una relazione di persona, utilizzare uno strumento di lavoro senza passare per la segretaria o mostrarsi piu’ bravo dei propri collaboratori (intendo quelli di gerarchia piu’ bassa) a produrre qualcosa di concreto, diventa immediatamente meno VIP di chi invece passa il suo tempo in evanescenti chiacchiere ed e’ orgogliosamente incapace anche di gestire il suo profilo LinkedIn (semmai lo abbia, perche’ anche questo e’ sprezzantemente considerato inadatto al vero “manager”).

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